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142 illustri italiani


De divinatione, libri II. — Continuazione o appendice dell’opera precedente, e documento pregevole per l’istoria delle idee del secolo. Cicerone vi esamina con piena libertà le pratiche divinatorie allora in uso, con stile chiaro, vivo, arguto, ingegnoso, e con un argomentare più calzante che nelle altre opere.

L’edizione principe è nella raccolta di Sweynheim e Pannartz (Roma, 1471); la migliore è quella di Creuzer, Kayser e Moser (Francoforte, 1828).

De fato, liber singularis. — Frammento di un dialogo per integrare le due opere antecedenti sulla teologia speculativa.

•• De Auguriis — Auguralia. — Pochissimo ne sappiamo.

II. — Orazioni.

Cronologia.

Pro P. Quinctio (Anno 81 av. C.)
Pro S. Roscio Amerino (80).

Pro muliere aretina e Pro Caecina (33).

Pro Q. Roscio comœdo (76).
Pro adolescentibus siculis (75).

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Quum quæstor Lilybeo decederet (74).

Pro Scamadro (74).

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Pro L. Vareno (71).

Pro M. Tullio (71).
Pro C. Mustio (70); non mai pubblicata, secondo il pseudo Asconio.
In Q. Cæcilium (70).
In Verrem actio prima (5 agosto 70).
In Verrem actio secunda; non recitata.

Pro M. Fontejo (69).
Pro A. Cæcina (69 probabilmente).

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Pro P. Oppio (67).
Pro lege Manilia (66).

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Pro C. Fundanio (66).
Pro A. Cluentio Avito (66).

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Pro C. Manilio (65).

Pro L. Corvino (65).

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Pro C. Cornelio. Due orazioni (65).

Pro C. Calpurnio Pisone (64).

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Oratio in toga candida (64).

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Pro Q. Gallio (64).