degli altri. Io speravo di trovare nel discorso dell’onorevole ministro, nel suo contegno verso i Governi alleati ed amici, una nota tutta sua, speciale, una nota tutta italiana, un’eco sola, anche un’eco lontana di quelle vive, nobili energie, per le quali, or sono 34 anni, Emilio Visconti-Venosta, come fu nei discorsi ricordato, salito appena al Governo, augurava all’Italia, ancora incompleta, ancor priva di Venezia e di Roma, tanto più debole d’oggi e in condizioni tanto inferiori alle odierne e più difficili, augurava all’I-