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— XIV —

per una schiera di compagni suoi ci era un poco di posto sotto le greche bandiere, e la di lei mano strinse con fraterna effusione la mia; e quando nella Camera italiana, innanzi agli egoismi europei, evocavo per la causa di Grecia l’apostrofe del grande livornese: «O perchè dal turbante dell’infedele non isbarraste tanto di tela che bastasse a coprire le sue membra cristiane?» — in quei giorni, signor ministro, parlava in me semplicemente una gratitudine antica. Alla Grecia, alla sua storia, alla sua arte, ai suoi poeti, dovevo non dimenticabili diletti del-