mente in quell’impulso passò qualcosa del sentimento che sotto il cielo grigio e fra le brume d’Inghilterra, all’annunzio delle lotte per la greca libertà, tentò il cuore fervido del profugo soldato. «Sento per la Grecia — scriveva in quei dì Santarosa — un amore che ha del solenne; è la patria di Socrate.» Eppure quando quell’amore lo trascinò al suo fato, quando, settantun’anni ora compiono, in un mesto tramonto di dicembre, su la tolda della nave che dall’Inghilterra trasportavalo in Grecia, appoggiato ad un cannone, fissan-