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gì al supplizio allegando, che il suo ma- .
trimonio era nullo a motivo di parentela,
la terza si riconciliò col marito .
Altri mali intanto desolavano la Fran
cia, e i circonvicini paesi. Una molti
tudine di avventurieri, la maggior par
te, Brettoni, Guasconi, e Provenzali, tra
i quali trovavansi molti personaggi cos
picui per natali , formatisi in diverse
Compagnie di masnadieri ingordi , e cru
deli , intrapresero a perpetuare in seno
della pace le calamità della guerra .
Questa società di banditi ebbe perfino
alla testa un Principe del Sangue chia
mato Jacopo di Borbone. L'istessa città
di Avignone, ove risedeano allora Papi fù
messa a sacco, e in contribuzione e bi
sognò, che tutta la corte Pontificia si a
dattasse a pagare a titolo di quieto vi
vere una somma non indifferente . Car
lo V il saggio, che morì poi avvelena
to per opera del Re di Navarra suo cu
gino, procurò di deviare un simil flagello
da' suoi Stati col mandarne parte in Ca
stiglia e parte in Italia, che si armò tut
ta per sottrarsi alla barbarie di que' mos
tri sfrenati. Una di dette Compagnie gui
data da un Cavaliere comunemente chia
mato Moriale, o per meglio dire Mon
reale, servì a ristabilire il celebre Nicco
la di Renzo Tribuno, Senatore, e Tiranno
di Roma. I Romani stanchi presto di
questi ospiti cotanto incomodi, mentre il
Moriale e i suoi due fratelli erano venuti
da Niccola a sollecitare il promesso pa
gamento di quattro mila fiorini d'oro,
si scagliano loro addosso, li carica