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180 Di Corinalto ne i Senoni.

(dopò l'ordinario triennio) à Palermo, da Palermo finalmente à Venetia: di dove consumato ne gli studij ritornò alla Patria per riposarsi; quivi in premio delle sua tante fatiche da i Padri della marca fù Padre di quella Provincia eletto, non trovandosi alcuno che gli facesse contrasto, havendo co' suoi gran meriti superata l'invidia. Non meno si dimostrò nelle Cathedre, circa le dottrine di Scoto, ed' Aristotile speculativo sottile, che ne i Pulpiti Predicatore celeberrimo: però che trà tante sottigliezze delle Scuole, non volle abbandonarli già mai: massimamente in tempo di Quaresima nelle principali Città d'Italia, e di Sicilia. Lasciate le Cathedre, dopò ch'egli ritornò da Venetia, al buon governo del Convento si diede in modo, che in brevissimi Anni per la settima parte di più gli accrebbe l'entrate. Co'l commune consenso de' Padri, e particolare licenza da gli suoi Superiori, fece generosa risolutione di demolire l'antica Chiesa, e di riedificarla secondo l'Architettura moderna, più spatiosa. Et havendo già compita l'opera: mentre attendeva ad ornarla, da non conosciuta infermità assalito, l'Anno del Signore 1633. lì 11. di Settembre, e della sua età 58. mancò à vivi, per vivere (come pienamente si crede) in Cielo frà gli spiriti beati. Molto havrei che dire di questo Religioso insigne; mà dubitando non mi transporti l'affetto della congiuntione nel sangue; essendo egli nato da Berardina Cimarelli; Sorella di Lorenzo mio Padre, fermo la penna, lasciando che altri non interessati, con più purgati inchiostri tingano delle sue lodi le carte.


G

iacomo Alessandri figliuol di Flaminio Alessandri, da cui non meno che le sostanze hereditò le lettere Hebree, in tal perfettione, che nell'interpretar le Scritture Sacre à favor del vero, e della nostra Fede, in uno stupido, e confuso rendeva l'Hebreo. E nelle Leggi Humane vi profittò di modo, che sin dal principio essercitossi mai sempre nell'honorevole professione di Giudice, e nel governo de' Popoli, essendo stato Podestà in Belforte, & anco à Fano, Luogotenente in Iesi, tanto del Civile, come del Criminale; sicome in Narni ancora nella medesima carica; Auditor Cavalcante di Ferrara, e di tutta la sua Legatione; e Fiscal Generale della medesima, Governatore di Costignola, di Bagnacavallo, di Lugo, & ultimamente Governatore d'Assisi. Et in ogni luogo di questi, per la sua intiera Giustitia, e cortese modo, à tutti si rese gratissimo, come nelle patentali lettere de gli suoi ben serviti chiaramente si scorge, i quali nel proprio originale, in mano di Giacinto suo figlio ben custoditi vedonsi. Ritrovandosi pochi Anni à dietro in Corinalto per suoi domestici affari (havendo da passare ad altre più degne cariche) in una rissa, che suscitò improvisa fra certi Nobili Cittadini, dove interessato

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