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178 | Di Corinalto ne i Senoni. |
rà Bartolomeo Orlandi Heremitano, di quindeci Anni l'habito prese della sua Religione in Corinalto. Compito il Novitiato, non tento per lo ingegno sottile, di cui fù dotato, che per la Nobiltà della Casa, tosto da gli suoi Superiori allo studio s'inviò di Napoli; ove con li proprij sudori tutti li gradi acquistossi, de' quali solamente i megliori studenti si rendono capaci. Et havendo fatto del suo sapere molte isperienze, fù dalla Sede Apostolica Maestro della Sacra Theologia creato. Hebbe gratia più che ordinaria nel predicare, e quando non fosse stato da questo santo impiego da gli suoi Superiori, per metterlo al governo, levato, famoso Predicatore sarebbe riuscito senz'altro. Diè tal saggio nella prima Prelatura, qual'hebbe nel Convento di Corinalto, che i primi Conventi dell'Ordine suo desideravanlo sommamente: Onde fù dall'Ubbidienza astretto, molti Priorati, ed'altre più degne cariche accettare, particolarmente nel Convento di Fano, Cesena, Recanati, Perugia, Pavia, e Firenze, il Presidentato del Capitolo di Pisa, il Privincialato di Campagna, e Lucania, con quello ancora del Regno di Sicilia. Fù chiamato all'assistenza d'Italia per la sua Religione; e mentre si preparava al viaggio, morendo il Cardinale Sauli Protettore di essa, si mutarono i Dominij, & egli ritornò alla Patria, portando seco pretiosissimi ornamenti per la Chiesa di S. Nicolò, dove quella nobile, e sontuosa Capella in honore di S. Bartolomeo eresse, di cui sopra mentione facessimo. E perche egli fosse de gli ordini della sua Divina providenza essecutore fedele, in quei brevi Anni, che si fermò alla Patria, Giudice di trenta sei cause esser gli convenne, tutte alla sua Religione spettanti, ò à particolari di essa; & io rendendomi difficile à crederlo, volsi (per poterlo testificare all'occorrenze) vedere di ciascheduna la lettera patentale di commissione. Ritrovandosi l'Anno del Signore 1627. al Capitolo della sua provincia nella Marca, che si celebrava in Monte Cosaro, entrò con gli altri al luogo delle determinationi di esso, & impensatamente si sentì acclamar Provinciale, con incredibile applauso non solo de gli Elettori, mà di tutti quei Padri, che si trovaron presenti, che il numero di cinquecento passavano. Accettò l'honorata carica, & essercitolla con la dolcezza solita. Havendo visitato il Convento di Mont'Alto, e dato li buoni Ordini per la Regolar'Osservanza, e volendo poi partire per seguitare la Visita, nell'ascendere à Cavallo fù assalito all'improvviso da un'accidente, che riuscì mortale: Onde in un momento pose i limiti alla sua honorata vita. Fù con amare lagrime la di lui morte dalla sua Religione compianta, e specialmente da i Siciliani, ricevendo quegli gior-
nalmente