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Libro Terzo. 141

fabriche del sopradescritto accrescimento: però che tutto l'avanzo delle sue grandi entrate, con molta liberalitade à bisognosi porgeva. Fù di somma prudenza, pronto nell'operar, e ne' casi più ardui di maravigliose inventioni; per modo che niuno afflitto andava da lui per consigli, e per trovar sollievo, che non partisse consolato da esso; onde la sua morte, (che fù intorno all'Anno del Signore 1500.) fù pianta con amare lagrime da tutti, specialmente da poveri, affermando ciascuno essere alla Patria il Padre, e'l Tutelare mancato. Lascià quattro figli maschi, cioè, Bartolomeo, Ascanio, Viviano, e Stefano; tutti nobili, e di costumi, e d'animo; secondo che stati erano disciplinati dal Padre. Questi pigliando Moglie, di quattro nobili famiglie arrichiro la Terra; delle quali ancora si conservano due con nobiltà, e grandezza, non travianti punto da i sentieri de gli antichi Progenitori.


A

ngelo Orlandi non manco nell'armi esperto, che nelle Leggi, havendo fatto in ambè le professioni progresso, militò gran tempo sotto la disciplina di Federico di Montefeltro Duca d'Urbino, à cui servì per Consigliero, e Conduttore in guerra, indi per Giudice, e Governatore de' suoi Popoli nella pace. Trovandosi poscia in Gubbio nell'officio di Giudice, l'Anno di nostra salute 1482. mentre Federico sudetto accadè la morte; à nome di Guido Baldo suo figlio, e successor nello Stato, prese di quella Città il possesso; da cui nell'officio medesimo tosto fù confirmato; benche dimorassevi poco, chiamato da Sisto Quarto Pontefice Romano essendo al servitio di Giovanni suo nipote, General della Chiesa, Prefetto di Roma, Signore di Senigaglia, e di Mondavio. Et per Breve speciale fù dal medesimo Papa Luogotenente Generale del detto Giovan dichiarato; nella qual Cura non solo essercitossi mentre visse Sisto; mà parimente alcuni Anni dopò la morte di quello, sotto il Pontificato d'Innocenzo VIII. Nel tempo di pace l'istesso diede à Popoli, soggetti alla Signoria del detto Giovanni, santissime Leggi; le quali poste in uso, riuscirono al Publico sommamente giovevoli: Onde sino à questo nostro tempo nella medesima osservanza dimorano in Senigaglia, e nel Vicariato non solo; mà per tutto il paese d'Urbino: e da Lorenzo Campeggi Vicelegato, per ordine speciale di Urbano VIII. Sommo Pontefice, furono pochi Anni à dietro (come ottime) confirmate. Gli originali d'alcune, dell'Anno 1485. sino al presente, con molte altre, che da Prencipi Successori in varij tempi furono promulgate, in un volume raccolte, nella Rocca di Mondavio conservansi; essendo come Tesoro pregiato da quei Cittadini stimate. Nel frontespicio di ciascheduna di queste il Nome, il Cognome, la Patria. e l'ufficio di esso Legislatore si legge, come qui sotto:

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