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166 | Dell'Historie de' Galli Senoni. |
CVRTILIÆ. C. F. PRISCILIAÆ
SACERDOTI
DIVÆ AVGVSTÆ
ORDO VI. VIRALIS.
Ch’è l’istesso in forma più usata in questi giorni.
Era nel detto luogo di Suasa, un Tempio di Ottaviano Augusto sacrato; sicome uno li fù dicato in Roma, & in ogni altra Città famosa dell’Imperio Romano, per il special decreto del Senato, come riferisce Dione al Libro 66. delle sue Historie, così parlandone: Decretum quoque Romæ Augusto sacrarium, à Senatu, à Livia vero, & à Tiberio factum. Alibi quoque multis locis ei Fana extructa sunt à populis, partim volentibus, & partim invitis.
A ciascheduno di questi Tempij si deputava un Collegio di Sacerdoti più nobili, che fossero nelle Città, dove quelli si trovavan eretti, i quali ne i tempi dovuti vi convenivano per al medesimo Augusto rendere i dovuti honori. Et se ben dentro à Roma, il numero di questi Sacerdoti era di ventidue (per la testimonianza, che ne fà il citato Dione) à cui tre altri furono parimente aggiunti, cioè, Tiberio, Claudio, e Germanico, (secondo che Cornelio Tacito nel primo libro delle sue Historie in queste parole racconta: Idem annus novas cerimonias accepit, addito sodalium Augustatium Sacerdotum, sorte ducti à primoribus Civitatis) fuor di Roma però, sei venivano solamente à questa gran Dignitade assunti; sicome ancora sei, e non più erano in Suasa, come dall’iscrittione di questo marmo, e da altri, che più à basso citarannosi, chiaramente si scorge. Non solo in questi Tempij, al detto Imperatore si offerivan i culti latrij: mà etiandio à Livia Drusilla, dilettissima sua consorte, la quale da Claudio, all’hora capo di quel Collegio, fu Deificata, come nella vita di Svetonio racconta, al capitolo undecimo, cosi dicendo: Acciæ Liviæ divinos honores, & Circensi