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Dell'Historie de' Galli Senoni. |
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in figura consimili, non era trà di esse differenza veruna, trattone da due più massiccie, e dʼalcuni caratteri affatto incognite lineate, non molto da quelle dissimili, che nelle tavole sette di bronzo, nel Palagio publico di Gubbio hoggi conservansi. Seguitandosi da gli operaij à cavare trà le ruine, che à detti marmi facevano letto, una statua si marmo pario, sopra unʼAltare trovossi, di grandezza al naturale dʼun Giovine di vintʼanni, la quale sottilmente lavorata, vivamente rappresentavalo. Questa, per commissione del suddetto Conte, come cosa di grande stima, fù trasportata à Fano, dove egli per lungo tempo lʼhabitatione teneva, lasciandosi lʼaltre nellʼistesso luogo, per abbellimento del nuovo Palagio, in cui, al fine del passato secolo, tutte si conservavanʼintiere, come furon da me (sendo giovinetto) insieme con la fossa, di dove si estrassero, vedute molto, e considerate benissimo. In fronte al descritto Palaggio, in unʼangolo, che forman due strade, tutta intiera conservasi una fabrica di quadrata figura, deʼ sassi del fiume, e di una calce assai tenace composta, la quale, si come hoggi lʼacque del vicino fonte raccoglie, à Paesani di beveratore dʼanimali, e di lavatoio servendo, ne i tempi, che Suasa in essere si trovava, stimasi che à Cittadini desse lʼuso dei bagni. E questo più si accredita, per gli vestigij dʼaltri simili, che verso i Monte stanno al sudetto uniti. Dallʼaltra parte della strada, che verso i detti Monti salisce, traversando il Colle, in un Campo del ContʼHippolito di Montevecchio, lʼAnno 1624. da gli aratori, una Cortina di antichissime muraglie scopertesi, dellʼistessa materia, che sopra dicemmo deʼ bagni fabricata, la quale allungandosi con la strada fino allʼangolo superiore del campo, ove stà situata la casa, occupa lo spatio, intorno à quattrocento cubiti; nel cui principio, che àʼ bagni, & al Palagio è assai vicino, ove più material è il muro, furono due marmoree statue ritrovate, persone supreme rappresentanti, una di huomo, e lʼaltra di femina, le quali per commissione del Conte Padrone del luogo, furono trasportate à Fano, e dentro il suo Palagio, come cosa di sommo valore, conservansi. In un rilievo di terreno, sotto la via maestra, dalla parte del fiume, trovasi al gran Precursore Battista un Tempio eretto, intorno à cui, più volte in varie stagioni, da gli agricoltori furono varij dirupi scoperti, e di antichi edificij durissime fondamenta, di piccioli mattoni composte, in sembianza dʼamandole, e di dadi, trà quali ancora certe poche statuette di bronzo, che dellʼantica Gentilità rappresentavanʼi Dei, specialmente una di Hercole Libico, & unʼassai gran clava dellʼistessa materia, che gli vetusti Cavaglieri nelle battaglie usavano. sicome parimente deʼ Prencipi Romani assai medaglie, con certe rame di ramo indorato, e con faccie di sfinge mostruose, il cui significato non hò potuto capire; pur che non siano abominationi Egittie. Dalche si raccoglie, quivi stato essere,