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154 Dell'Historie de' Galli Senoni.

gnano luogo del Corinaltese Territorio, secondo che più a basso si farà noto:

In questi lidi poscia il Libico Hercole capitando, l’Anno dell’acque del Diluvio 591. sconfitti i Listrigoni, e Rimino edificato; in questo paese, con gli suoi Compagni trasferissi ancora; il quale da gente si deforme habitato vedendo, tosto mosse lor guerra; e prevalendo con la sua prudenza alle smisurate forze di quelli; ogn’uno irremissibilmente estinse; & occupando egli de’ morti habitatori le stanze, per à miglior forma ridurle, portolle tutte sopra la riva del Misa in questo sito, e sopra quelle del Cesano ancora: ove di Suasa hoggi gli vestigij si vedono; le quali (perche fossero nell’avvenire dalle scorrerie de i ladroni sicuri) fece cingere di mura, e posti in coltura gl’imboschiti campi fermò li suoi Egitij ad abitarvi; i quali dal nome (credesi di una compagna d’Ilea, ò Iside) questa nomarono Ostra; e l’altra, che nel Cesano s’ergea dal nome d’una Città d’Egitto, d’onde partiti erano, Suasa vollero s’appellasse. Tanto si raccoglie dall’antico Beroso Babilonico, nel luogo, altre volte da noi citato. Ornarono col tempo gli habitatori Egitij di fabriche sontuose queste due Città; come dalle reliquie si conosce, che trà le ruine dell’una, e dell’altra si scuoprono. Dopò alcuni secoli, prevalendo il valore de gli altri popoli, furono da queste Città gli antichi habitatori cacciati; ed esse fatte della fortuna trastullo, sotto quelli, che più potenti furono soggette restavano (come più a basso dirassi, quando parlaremo di Suasa. Da tutti quelli però, che Ostra signoreggiarono, trà il suo recinto sontuoso molte strutture furono erette; per l’attestazione, che fanno le reliquie, rilucendo in quelle mirabilmente il Magistero Egitio, Greco, Umbrio, Gallo, Romano, e Tosco. Io (quantunque habbia con diligenza di sapere cercato, se la Città di Ostra fosse de Romani Colonia, ò pur Municipio) non hò potuto cavarne certezza; tutta fiata havendo ella in ogni tempo scorsa la medesima fortuna, che Suasa, può di fermo tenersi, che il favorito privilegio di Municipio godessi; come di sicuro si sà, che Suasa godevalo (come quì sotto son per dimostrare della medesima discorrendo.) Nè meno trovo, che alcuno Scrittore autentico parli del tempo, che Ostra mancò; nè del suo Destruttore: mà io tengo sicuro, che dal perfido Alarico, come Suasa venisse desolata, & arsa; non tanto per la sopra accennata ragione; quanto perche, io havendo fatto delle medaglie osservare l’impronte, che furono da questo sito, in diversi tempi raccolte; hò trovato, che di tutti gl’Imperatori si vedono, che da Cesare Dittatore, sino à Valentiniano regnarono: da che s’inferisce, Ostra, dal tempo, che quest’ultimo viveva, in essere non solo, mà nelle sue grandezze trovarsi; desiderando esso, che in lei co’l mezo delle medaglie dette conservassesi la memoria. E perche da Valentiniano, sino alla venuta d’Alarico, (il qual fù al

tempo