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90 Dell'Historie de' Galli Senoni.

campi Gallici posto, da cui non discordarono Plinio, Augusto, e Mela; se bene con altro nome chiamino il paese. E se altri diversamente pensando, chiamarono questa Città, Città dell’Umbria; essendo ignari della Cosmografia moderna, han preso equivoco. Mà per non allungare il Discorso in frase inutili, solo per acquetarli, servirommi dell’argomento autorevole di Giovanni XXII. Pontefice Romano, il quale in un Breve, che scrisse al Barone Ondadeo de gl’Ondadei da Avignone à Pesaro, che nell’originale suo conservasi nelle mani di Giovanni Ondadei successore di quello, tanto nel sangue come ne i meriti eccelsi, che per li sentieri della gloria lo portarono all’honore non solo di Consegliero di Stato, appesso Francesco Maria della Rovere ultimo Duca di Urbino; mà etiandio al favore della di lui privanza, chiama Pesaro Città della Marca, in queste parole: Provinciæ nostræ Marchiæ Anconitanæ, in qua dicta Civitas situata fore dinoscitur. Onde se non mente questo Pontefice (come non si concede,) resta la detta Città dentro i confini della Marca, & gli suoi Cittadini, con giusto titolo Marcheggiani s’appellano. Mà più assai, che nel sito, sopra i Fondatori della medesima gli Scrittori discordano: peròche Mileto vuole, che li Romani edificasserla, e con Modona, e Parma in Colonia la deducessero: Et à lui apponendosi Licinio Garo, attesta che Tresemio Anio Umbrio, nell’Anno quarantesimo dell’espulsione de i Re da Roma, fosse della medesima il fondatore. Mà poi ad ambi contradicendo Gabino Leto, per certo vuole, che il famoso Piceno Pisonio Fano, insieme con Fano l’edificasse; lasciando à questo, & à quello nome con il cognome uniti. Altri vogliono che i Pisci, fieri popoli della Grecia, inondando per queste campagne, quivi per loro habitatione l’ergessero; si come nell’Etruria fabricarono Pisa. Salvadore de' Salvadori, Dottore, e Scrittor egregio, de’ nostri tempi, nelle Notitie Historiche, (le quali molto eruditamente di questa sua Patria scrisse) accenna, che in quella Contrada sia traditione d’Antichi, fosse Pesaro, con Rimino, da i Compagni edificato di Hercole, & che col Fiume, che lo bagna, dal famoso Tempio in honore della Dea iside, in quelle sponde fondato, habbiane tratto il nome, come anco che da un’Idolo d’oro della medesima Dea, che ivi si adorava, e l’uno, e l’altro Isis Aureum venga chiamato. A tal opinione (come d’ogni altra più probabile) io adherisco, e di sicuro tengo, questa Cittade, altre volte col fiume detto isauro, dal figlio d’Osiride, e della Dea sudetta havere gli suoi principij havuto nell’istesso tempo, che gli suoi Compagni edificarono Rimino. Et à creder questo, non meno mi persuade l’antico nome di essa, medesimo (come dicemmo) à quello della Dea sua Genitrice; quanto il testimonio dell’antichissimo Beroso Babilonico, che nel quinto libro dell’antichitadi, apertamente scrisse, il Libico Hercole havere in questa Regione molte Città

fundateo,