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71 driano, scrittore contemporaneo e ben informato degU affari de’ Greci. Volendo poi seguire le orme del eennato monaco libaldo e di qualche altro scrittore vediamo pur per qualche istante belanare sul capo degli Amalfitani una scintilla d’indipendenza verso il ducato napoletano. Di fiitti sotto di quel r^me troviamo contro i Saraceni marciar soli gli Amalfitani senza V espresso volere del Duca di Napoli 9 allorché nelF anno 8i3. regendo la Sicilia come Pretore il patrìzio Gregorio per Y imperador d^ oriente Michele Curopalate, conoscendo egli insufficienti le sole forze navali greche e siciliane a poter nettare i nostri lidi da^ Saraceni (i)^ che da per ogni lato T infestavano, chiamò in soccorso le flotte Napoletane, Amalfitane e Gaetane. Antimo Duca di Napoli, dotato di un naturale pigro e pacifico trascurò di corrispondere all’invito. Gli Amalfitani pronti e devoti assieme con la gente di Gaeta vi si portarono. I Saraceni divisi in varie squadre vennero in sulle coste dì Sicilia ^ una di esse composta di 23 navi sbarcò nell’isola di Lampedusa dove vi fece ricco bottino. Sette navi di Sicilia giunsero colà ad attaccarla, ma respinti dalla superiorità delle forze furono quasi tutti i Greci trucidati per le mani degli Africani. I Greci nel vedere che le loro navi non ritornavano, raccolsero una poderosa fiotta per andar contro ai Saraceni ] diedero loro sanguinosa battaglia e ne riportarono una completa littoria. Il patrizio Gregorio y comandante dell’esercito (i) In quanto al nome di Saraceni vi ha controversia. Alcuni pretesero col Sojwmcno ( lib. G. e. 8.) che gì* Ismaeliti prendessero questo nome per insinuare che Sara fosse la madre d* Ismaele lor capo: ma questa opiuioiu.’ non ha seguaci.