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69 tofi costui in faccia ali* esercito Longobardo tantosto venne alla zuffii. La vittoria pieg&tasì in snile prime a favor’de^ Loi^òbar di, furono i Napoletani cogli Amalfitani fortemeùte battati: ma fortunatamente subentrato nel con-* flitto il prode giovanetto Cesario con un corpo fresco,’ prendendo i Longobardi per i fianchi li pose nel massimo scompiglio, e con V uccisone di molti di essi gli astrinse ad una precipitosa fuga; sebbene Cesario avesse i^ielato a^suoi di ulteriormente inseguirli. * Ubaldo, ci dice benanco, che terminata la battaglia nel susseguente anno si fece la pace tra Arechi e Stefano Duce di Napoli, (i). L’imperador d’occidente, a cui sommamente piaceva F acquisto del Principato Beneventano, spinse il suo esercito fino a Capua; laddove il novello principe Arechi umiliato davanti all’Imperador d’occidente Carlo Magno, gli offri per ostaggio Grimoaldo suo figliuolo. Arechi proseguì nella sua signorìa, rimanendo però ligio all’augusto Carlo, nella maniera appunto che i suoi antecessori erano stati soggetti ai re Longobardi. L’istoria di questi tempi è oscurissima, e non lascia vedere tutte le circostanze ed i fatti che accaddero: noi d siamo reputati nelP obbligo di raccoglierli isolati, come da’ pochi scritti a noi tramandati, e cosi dare a medesimi un legame bastevole a farne comprendere il filo (i)Chron. Neapol. ctt. «Legatos Neapolim- prò implorando auxilia niùerant, quod promissum statum fuit a Domino Duce, et fìliiim’suum Caesarium eis misit cum multis militibus. Postquam ambo t^xereitus convencratit, uirinque bellum violcnter incipitur.... rostqiiam Cacsarias, adepta Victoria laetilia fugientem Aregisium manus suas ▼idet evasisse, suos ultcrius pcrscqui prohìbet, et hoc accidit auiio 786. In sequcnti anno Aragisus pacem inire yoluit ciun Duce SlephaBo et Caesarius ad isligation«m ipsius Arcgisii profectiis est cum suo czercitu, Tcrracioam, quod e<^vc tulit Dominus Papa»»