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66 il SUO 6gliuolo Giustino II, troppo diverso da lui richiamò dair Italia Narsete per consiglio di Sofia sua moglie, e vi spedi nel 568 Longino con assoluto potere e dominio. Costui diede nuova forma di governo a queste provinde: esse furono amministrate da’ Duchi dipendenti dall* Esarca di Ravenna ( cosi era chiamato colui che presedeva in Italia a nome dell’Imperador d’Oriente ). Ecco r origine de’ feudi in Italia, e di que’ tanti ducati che ravviseremo solvere nel regno de’ Longobardi, parte sotto la dominazione de’ Greci come fu il Ducato di Napoli, d’Amalfi, di Gaeta, di Sorrento, e di Bari; e parte sotto i duchi Longobardi, i quali avendo ritolti a’ Greci quasi tut* fa l’Italia e buona porzione delle nostre provincie, ritennero i medesimi nomi di duchi. La dominazione dei Greci in Italia non durò lungo tempo; che per le tante divisioni dk Provincie e ducati stabilitovi da Longino, diedesi fiicile e pronta occasione a’ Longobardi di occuparla: allora Narsete, esacerbato fortemente contro all’Imperador Giustino per lo toltogli Esarcato, tanto fece che persuase ed indusse Alboino re de Long<d)ardi di venire dalla Pannonia ad occupare l’Italia nel 568, con diecimila combattenti incirca. Un si mediocre esercito impiegato per tale conquista ci fa conoscere la debolezza de’ Romani e de’ Goti a cui venne tdta tutta r alta Italia; all’incontro non recherà veruna meraviglia se vedremo che in assai minor numero furono que’ Normanni che 4^7 ^°^ì dopo conquistarono - la Campania, la Puglia e la Sicilia, e fondarono il nostro bel regno di Napoli. La desolazione più lunga e ferale, e che stalnlmente cambiò lo stato e la faccia dell’Italia, fu l’invasione dei Longobardi ^ fin che Girlo IVIagno nel ^^4 p^^sa la città di Pavia e fattovi prigioniero Desiderio ultimo re e suo suocero, si cinse le tempia còlla corona loi^obarda