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6o c A p. m. Prime invasioni de Barbari in Italia. Amalfi sottoposta al ducato Napoletano. Chiunque per poco sulle vicende del romano impero avrà con mature riflessioni osservato come da una ad altra forma di governo Roma sia facilmente passata; e come poi tante barbare nazioni talmente in ogni lato del romano dominio abbiano penetrato, che sconvolto ogni ordine e costume, tanto diverso e nuovo aspetto prendesse ciascuna delle provincie ai romani Augusti sogette, che in poco spazio di tempo qual fumo il nome stesso, non che T Impero de^ Romani dileguossi conoscerà che la prima e principal cagione di si grandi metamorfosi, sia stata il trasferimento dell’imperiai sede in Bisanzio dal Magno Costantino ^ il quale portando lo scompiglio nel romano impero ne accelerò la totale mina. Restò r occidente scarso di popoli e di ricchezza, e T Italia men guardata e più esposta alle barbariche invasioni. Quel che riusci di lunga mano più funesto, fu la rimozione delle legioni che dalle sponde del Reno e del Danubio, e d’altri luoghi che custodiano, vennero ripartite nelle terre ove men il bisogno richiedeva: quindi la pigrizia portando fra essi l’abbandono, la mollezza ed i piaceri, infievoli talmente gli animi, che i Romani divennero vili e timidissimi soldati. Abbattute una volta da nordiche orde le porte delP Italia, ecco aperto il campo alle prime scorrerle: altre seguendo ristessa traccia piombano sulle provincie e frontiere con maggior irruzione, ciò che di più prezioso rattrovano