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56 Cesco nel i349 ^ quindi Bernardo Buoninsegni di FU i renze — Mirteto della diocesi di Pisa nel i45o-^Gia)r|:| Pisanello di Napoli nel 1498* — Fu questo locale poi^ r^^ seduto da’ monaci Cistcrciensi poco più di duecento ao? ^ ni, fin tanto che divenato semidiruto, scarso di re^? ’f giosi e di rendite venne da essi abbandonato, e cpii% j..^ di rimase in commenda. Non pertanto nel i583. i nft^ ^ -’ turali d’Amalfi mal vedendo quel luogo starsene aUbtS^ donato vi richiamarono i Frati Cappuccini coi coliseli--. so dell’abbate Commendatario in allora, D. Innico Àvalos d’Aragona, il quale riserbossi col titolo! diìt&.. ^ Da ultimo nei 181 5 il monistero fu soppresso, e poo9.. dopo ridotto ad albergo per i forestieri.... Peccato i che questo sacro chiostro cotanto famoso e caro di an& che rimembranze sia rimasto abbfeltato e profanato! Nel X secolo contavansi ancora in questa Città cinque monisteri di donne, cioè tre di benedettine, e due di religiose cistcrciensi. I tre primi furono s. Lorenzo del piano, s. Basilio e Ss. Ciriaco e Giuditta quello che poi’ fu detto, s. Maria i due altri furono s. Elena ( situato sotto la rupe per dove ascendesi al villaggio di Pontone ) e s. Niccolò a campo ] di questi due monasteri se ne formò nn solo quale si fu quello di s. Niccolò dei Cittadini a campoliUo che nel 1810 venne soppresso — Trovandosi i tre primi chiostri di Benedettine ridotti a scarsezza di rendite e di religiose, ed esposti contro al divieto del concilio Tridentino (i), il quale riflettendo che le case monastiche poste di fuori l’abitato erano state causa di varii disordini; cosi nel 1 5^9 l’arcivescovo Giulio Rossini di concerto con 23 nobili patrizj Amalfitani stabilirono incorporare i tre mentovati moni(i) Concil. Tridcnt. decrct. ’i5. e. 5. ìu iluc.