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454 -vagliati incominciarono a respirare» Amalfi tornò a rivedere nn novello pastore in persona ài Bartolomeo Pignatclli patrizio napoletano, creato da Innocenzio IV arcivescovo nel i254» Per Talta riputazione e sapere fu dallo stesso pontefice mandato a Parigi per legato al conte, indi re, Carlo d^ Angiò, perché.venisse alla conquista del Regno, offrendogli comoditi di danaro e di gente. Dopo sette mesi passò da questa sede a quella di Cosenza. Gualtiero, * ^ ^ dal vescovado di Lariao fu promosso a questo d’Amalfi nel i254«Mori nel mese di giugno del ia58. Filippo Jugustariccio patrizio ed arcidiacono d’Amalfi fu nel ia58 creato arcivescovo della stessa chiesa* Ma il re Manfredi tenendosi in discordie con Alessandro lY fece vacare la sede per sette anni, ed i beni di essa percepire dal famoso Giovanni di Procida suo consigliere. Morto Manfredi il nostro Filippo venne ristabilito nella cattedra arcivescovile da Clemente IV nel 1266^ secondo ci attesta V indicolo degli arcivescovi amalfitani. H suo governo fu colmo di pietà, di meriti e di benedizioni, e dopo a5 anni passò agli eterni riposi il giorno i felh l^rajo 1291....» • • Andrea d* Alagno, patrizio amalfitano, fu creato arcivescovo nel 1295. Visse nella sua sede anni 36 5 siccome abbiamo fatto parola nel cap. XIV. pag. aSs. Fra Landolfo Caracciolo fu nobile Napoletano» religioso deirOrdine degli osservanti e maestro in S. Teologia. La candidezza de’ suoi costumi, Talto sapere, e le tante