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38 ne ^ e quelle ceneri venerande gridano a chi le insulta. Perdona a V abne ornai di luce prive Non dee guerra, co’ morii aver chi vive (/). Dove sono que^ tanti sarcofagi, cenotafii e lapide sepolcrali, sotto di cui spente dormivano più di dieci generazioni? •. • ijuis temperet a Uzcrimis? Chi sa se il cenere del nostro Gran Flavio e quello di tanti elevati ingegni non abbiano incontrato il medesimo destino? Sarebbe veramente doloroso che il Genio del mare non avesse ricevuto da^ suoi concittadini lo sterile patrimonio dì una tomba che venerata da padre a 6glio perpetuata avesse la memoria del dove ripossassero le reliquie di quel Grande» Ma chi sa se mai è riserbato a noi il rinvenire le care ossa della Gioja della nautica, come si rinvennero recentemente in Roma quelle del divin Raffaello? In sulla dritta del mentovato cimitero vedesi un avanzo di antica cappella dedicata alla B. Vergine come e’ indica r iscrizione in alto posta: Divae Mairi magnae et Virgini Mariae pestihulo ad meliorem rationem redegit aediculam et aram t^tustate dC’J’ormes, Vis^i lanuarU et Dii^i Caroli Borromaei adjeciis simulacris. — Nicotaus Cioffi Amalph. Archiep. pòjfuit, transtuUt ^ et de sua pecunia restituii Ann. Domini ij55* Dentro alla cattedrale rimangono appena due sarcofagi (fra tanti barbaramente mutilati e sepolti nella ricostruzione del tempio ), che attirar possono lo sguar(i) T4SS0 Gcrusal. e. i5, st. 3c).