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4so punto, i Fenìcj «Teano stabilito;il loro commercio: ma quale fusse stata la sede positiva di questi stravaganti mostri è rimasto sempre nelF incertezza. Alcuni la riposero in Sicilia, altri appo il fiume Acheloo, altri neUMsola di Capri, ed altri nelle isolette che il loro nome riportano: e quest^ ultima opinione sembra essere la più plausibile e sistemata. H gec^rafo Strabone ne fa un lungo discorso, ed allorché descrive il promontorio Ateneo ed il tempio ivi innalzato dal famoso Ulisse (i) aggiunse, che poco discosto da questo sMncontravano alcune isoletle deserte e sassose che Sifenuse venivamo appellate: Pompejis coniiguum est Surrentum Campunorum, seu Minen^ae promoniorium, quod aUi Preniiss’um vocant* Eo in promontorio Fanum est Miner^ae ab Ulisse conditum: indeque in Capreas insùlam brci^is trajectus. Ubi id circurnflexeris ^ insulae occurrunt solae, et saxosae, ifuos Sirenusae dicunt (a). Questi tre scogli furono i confini e termini de’Picentini 4onde non passarono più oltre (3). Ma per quale 6tra(i) A4tri Tollero essere stato costrutto dagli Attici in’que’ tempi della edificaxione di Cuma ^ ad imitazione dell’altro pur rinomatissimo di Ordine Dorico, e di forma perittera-ottastiia che stava situato sul colle dclìi^ Città di Atene i fondato sin da’ tempi di Pericle, e da due celebri àirt&itetti ateniesi Jttino’ e CaUgrane, (2) Strab. lib. V. (3) Cluverio Ital. antiq. lib. 3, cap. 6. e luci udeban tur Picentini ab una parte Mari Infero, ab altera, qua Campanis erant contermini, Jugo ilio, quod a ^inervae Promontorio iutrorsus proteadi* tur usque ad Cavam. Hinc linea juzta Sarni, et Caloris amnium fontes ad Appenninum ducta, primum a Samnitibus ^ deinde ab Uirpinis sejunguntur, et reliqua qua Lucanos conterminos babebaot, crat Silarus amnis. — La confinazione de’ Picentini addotta dal Gin