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«si cambiarono in cipressi. L* armata imperiale fu compiutamente disfatta dal Doria. Il Moncada fu il primo ad essere ferito in un braccio 9 e nel mentre confortava i suoi, mori tra la pioggia di sassi e di fuochi giitati dalle galee nemiche ed il suo corpo fu miseramente buttato in mare. Lo stesso destino provò Cesare Ferxamosca, Gaspare d’Aquino, Pietro Cardona Siciliano ed altri. valorosi capitani. Nel numero de^ feriti e prigionieri coatavasi il Marchese del Vasto, Ascanio e Guuillo Colonna, Annibale di Gennaro ed altri, clic con tre galee furono da Filippino Doria mandati prigionieri in Genova. Tale fu V infelice successo di questa spedizione, e più deplorabile la trista fine del viceré Ugo di Moncada, il cui cadavere credesi essere stato ripescato nel mare e trasportato in Amalfi ^ donde poco dopo fu da questa trasferito in Valenza. Dopo il passaggio di Capo d* Orso procedendosi innanzi vers’oriente lungo la costa stessa si trova ad un miglio di distanza Erchia, picciolo boi^o dipendente eh Majori, popolato da 157 abitanti. Da antiche carte si raccoglie che ne^tempi £eivo1osì quivi ergevasi un tempio ad Ercole, e che per tal riflesso si fusse denominato Erchia^ Un tempo conteneva una chiesa badiale sotto il titolo di X. Maria di giurisdizione della mensa arcivescovile di Salerno, di cui trovasi nel 1487 «per abate commendatario un tal Franoescantonto d’Aulisio.. Poco discosto da Erchia rattrovast Cetara ulthno possedimento degli Amalfitani ne.^ secoli di mezzo, che oggi non gli appartiene. che • per la sola giurisdizione cfaiefatica., ^ nel temporale va colla città della Cava. Questo paese situato sulla riva del mare é contornato da una. vallata assai malinconica, romantica e^di quasi tri