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uii ampia secca detta da^ naviganti la secca dèi gaétemo. Niente è più facile e pericoloso insieme che Tiìrtarci so*’ pra ) quando le accpie del mare sono torbide ed irrequiete’. Il sudetto promontorio é rinomato nelle istorie per là famosa battaglia navale riportata al di i maggio iSsS dalla flotta Francese contro F armata imperiale di (ìaìr^ Io y. — - La costerna£Ìone in cui trovavasi la città di Na^ poli in quell’epoca, assediata per mare e per terra dal luogotenente Filippino Doria (mpoledel più famóso cà^ pitano de^ mari di que^ tempi, Andrea Doria), e la pe^ nuria de^ viveri che soffriva questa città; mossero ’il’viceré D. Ugo di Moncada di armare un buon numero di galere e attaccare il Doria, pria che ricevuto avesse altri rinforzi da Francia e da Venezia. Imbarcatosi egli adunque col marchese del Vasto e con iscel* ti personaggi e soldati spagnuoli, sciolse dal porto; Approdati vicino T isola di Capri in sullo spuntar del giorno ) una voce imponente e sonora spicca da lina spelonca di quell’erte rupi. È questa la voce di un ere^ mita spagnuolo chiamato Gonsalvo Barretto, il qua^le essendo prima soldato, lasciata la milizia, erasi, ritirato colà a menar vita solitaria. Costui nel veder le galee volteggiare dinanzi a quell’inaccessibili rupi) montò sul pendio di una roccia e con infinite benediìsioni rianimò il Moncada a combattere coraggiosamente,• giacché le apparizioni ricevute in quella notte gli promcHevano utea compiuta vittoria su de- nemici^ < ’i J«.’»x ’. ^ U oracolo pronunziato da questo solitario infiammò talmente il petto de’ creduli soldati che tendendo sicura la vittoria, ben presto, si avanzarono ad affrontare i nemici, volgendo il cammino vei*6a il golfo di ’SDrlex^ no. Arrivati sul promontorio di Capo- H Orso, te dite flotte si scontrano e si azzuffano insieme*. I sognati al^ lori pronosticati dal romito ebbero un contrario efii;tto ^