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586 V eremo it’Camaldolesi sotto al titolo di s. Maria delf Asn^ocata, fondato nel ’i485 mercè le generose contribudoni de’ dttadini Majoresi. Questo romitorio isolato e sottratto dal commercio degli uomini, risveglia lame* moria di que^ tempi, ne’ quali la divota innocenza fuggiva dal mondo corrotto, per trovare il paradiso neMeserti. Il solitario non era sempre intento a pregare, ma lavorava il vicino terreno, e rendeva colti e fertili le più sterili rocce* Privo di tutti i piaceri del mondo, di tutti gli agf’della società, egli divideva il suo tempo fra il travaglio, la meditazione, la penitenza, e non avea altro testimonio che il cielo... L’avvicinamento di siffatti luoghi risveglia in un animo sensibile delle soavi commozioni e li trova sempre rispettabili, quante volte si fa a riflettere che V uomo sollevandosi dalla terra, soleva unicamente occuparsi della preghiera e di Dio. Quest’eremo veniva regolato da un priore clie faceva osservare àlciiile rególe approvate dal metropolitano di Abialfi, cui ve ùi Va sottoposto. Sappiamo che la loro chiesa fu nel 1720 consacrata dal vescovo di Scala e Ravello^ M.*’ Guerrieri. Al presente rimane soppresso e nella chiesa collegiata di Majori vedesi un’antica statua della B. Vergine trasportata da lassù, tutta di legno dorata che prima era stata destinata per ornare la prua di una galera. — Ne’ secoli di mezzo fuvvi anche una badia sotto il titolo di s. Pietro de Trwiis (i), ma la memoria che ne rimane è del tutto debole ed oscura. Al presente l’unico monistero claustrale è quello del* le religiose francescane sotto il titolo di s. Maria deUa Pifità fondato nel i5i5’ dal dottor fisico Luca Staibano. ■ / (1) Yed. Lnbin* Abatianim Italiac brevia notitit.