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373 quale ottenne dal detto re la concessione dr* costruire anche ran7Jboininato castello o torre detta di ChUmzo (i), come dal diploma dè^ io agosto i453 an. XIX. A’ temjpi del re Ladblao sussisteva nel. casale di Paterno il famoso castello di Mont* alto, in una boscaglia del monte dello stesso nome, ma di questo non appare oggidì vestigio alcuno. Questa terra verso il 1260 fu data dal re Manfredi al celebre Giovanni di Procida col titolo di Marchese di Tramonti, indi nel i3!a9 fu dal re Roberto concessa «Guglielmo Stendardo milite e gran siniscalco del RegiK>, e quindi alla di lui morte lasciata a Tommaso Stendardo suo figliuolo, signore di Tramonti, di Montalbano e capitan generale del ducato di Calabria. Nel i349 ^^~ dovico di Taranto col consenso del papa Clemente VI, concesse al famoso Niccolò Acciai uoli 6orentino la Terra di Tramonti, Nocera de’ Pagani, Lettere, ec., in premio de’ continuati servigi e divozione sei4)ata verso U casa Angioina (2). È fama essersi rifuggiato o più tosto tenuto nascosto in questa Terra il re Ferdinando I d^ Aragona in conseguen7<a della disfatta ricevuta dai faziosi baroni nelle infauste pianure di Sarno. L’accoglienza e la fedeltà de’ Tramontani spiegata in tale circostanza a prò del loro sovrano, gli fece pretendere ed acquistare in un istante le prerogative di nobiltà, con ampli privilegi, ne quali (i) Di qaesto privilegio ne fu transunto pubblico instrumenid per mana di Luigi Yicedoniini Nolaro ài Tramonti, a richiesta del dottor fisico Pietro> Maranta y àe.ì giureconsulto Carlo di Gela, e BuirDaba de Angelo frindaco di detta Terra, nel XV secolo. (a) ExrtgiU. 1348 r»34y sub die X. sejUembr. lit. B. fol. Ì ^^ t.