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36i giato d’oro con tre ù&ce orìzzc^li di color rosso che ugualmente ripartite, formano il numero di sei; al pari della città di Salerno e Cava, che tutte tre V ebbero per concessione de’ Longobardi, secondo ’ adduce. il De Petris (i). Ravello infine è popolata da circa 2000 abitanti tra la classe de’ nobili, galantuomini, artisti e campagnuoli. Le donne come gli uomini ordinariamente sono di buon aspetto, Tivaci e laboriose. L- agricoltura è tra [essi molto florida, avendo saputo rendere fertili le più sterili montagne che si ve;ggpno copeìrte di vigneti, di piante d’ulivi,’ di castagni e d’ogni sorta di frutta squisite. Nel suo sottoposto tenimento dalla par-: te di mezzogiorno rincontrasi quasi sul livello del ma-» re il delizioso luogo di Marmorata, cosi detto dal mormorio d^Ue acque ^ che sgorgano da una caverna, e animando inhnediatamente una fabbrica di carta, yani;u> 9^ scaricarsi nel mare. Questo a^tro oscurissimo si prolunga serpeggiando orizzontalmente nelle viscere del monte per la lunghezza di circa palmi 80, avendo la bocca dell’entrata alta poco meno di 20 palmi che gradatamente va ad abbassarsi sino all’altezza di 4 palmi sulla superficie delle acque, della profondità di 8 in io pollici. La curiosità, quasi sempre figlia dell’imprudenza, mi spinse non ha guari ad introdurmi ardimentosamente con fiaccole accese in ques.ta cava umida e tenebrosa. Carpone radendo le pareti laterali e poggiando sul poco margine lambito dalle acque, giunsi a penetrare tutta l’interna cavità maravigliosamente da per ogni banda abbellita d’infiniti stalattiti di tante difierenti forme, grandezze e tessiture di quelle concrezioni. Esse superano l’inunaginazione più (1} Frane, de Petris famigl. nobili.