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557 •U famiglia fìisse iurta dallo ttesflo stipite della pocanzi nominata progenie de^ Bufoli. •— A* tempi di Ruggieri conte di Sicilia essa numerava 3o cavalieri, mólti conti e baroni e sotto Girlo I undeci cavalieri e più conti, tra quali Leone Grisone, impiegato alle regie entrate della città di Siponto — Enrico chiaro e valoroso cavaliere, marciò in soccorso dello stesso re angioino e contro lo sventurato principe Corradino — > Angelo fu famoso giureconsulto e luogotenente del gran Camerario sotto all’» Ludovico a cui fu molto caro; e cooperossi di ridurre il ducato di Amalfi alla sua divozione in tempo che Ladislao suo emulo gli contrastava il regno: laonde in pre«mio di sua lealtà verso del primo, ottenne nel 1 384 la ba«gliva di Cosenza, e nel 1391 la feudalità di Marianello, Galeno ec. — Scrisse alcune glose su i capitoli del regno ^ e fu il primo a trasferire la sua Simiglia da Ra velia in Na«poli 9 ove nella chiesa di s. Domenico Maggiore ebbe una cappella gentilizia detta di s. Niccolò di Bari. Stazio Yenosino ( de situ urbium ) agguagliò questa fa* miglia ad una nave, scrivendo, En Rufula nmis, eti Enrici fama BaveUi^ — »«»^ Fu patrizia di questa avventurosa città bei» anche U famiglia deUa Marra di bella rinomanza > lujst^o ed anta fra loro unicamente do^easi distinguere dal solo maggiore o mi«nor grado che tenevano nella milizia, e dalle prucye ch«da?aiio di valore^