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553 laia Marino con nobile contano e rats^nazione sosten* ne il suo infortunio fin al i564 9 epoca in cui cessò di vivere in Napoli | e sul suo sepolcro nella chiesa di s, Domenico Maggiore leggesi la seguente iscrizione fatta da lui stesso due anni pria della sua morte. MAailVVS FRECCU III* ÀNT* EQVITIS, AC JVRB CONS. CLÀRISS* FIL. IVETAE TIlfTIMILlAE MATRI GENERE^ ET SAlTCTITATE ILLTSTRI PIETATIS CAVSA F. ■ VERVH VBI FIUOS VII. FRATRES IU«HATV MINORE8 RELIQYIT MISER ne BnAK COLLECTOS EORVM CINERES AVGV8T0 LOGO EBG02fDn»T O FATVX I O NATVRAE PERYERSVM O FIUEM! H • D. Lxn* Di quanta riccliezza, e splendore sia stata poi la nobilissima famiglia Muscettòla, già ne vedemmo il monumento nella superba porta di bronzo cbe tuttora ne appalesa r antichità ed il pregio. Ma quando ciò non bastasse, vi sarebbe da ammirare una lunga serie di uomini celebri nelle lettere, nelle armi e Vocila magistratura, che tennero ia diversi tempi occupate le prime cariche del nostro Regno; tra quali sotto la dinastia angioina Andrea, Roberto ^ e Giorgio Muscettòla che fa segretario di Giovanna L — Giov: Andrea ambasciatore di Carlo Y presso sua santità Clemente VII. Tiberio nel 1680 fu arcivescovo di Siponto, e Frane. Maria clerico Teatino e lettore in S. T. nella R. Università di Napoli, fu Arcivescovo di Rossano nel 17177