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.321 sa per V alta sua antichità è scomparsa co’ suoi monu?menti senza rimaner vestigie e nome*,, Altre chiese ebbe questa famiglia di suo juspadro^iato in Amalfi, e Pogerola. In Napoli nella chiesa di s. Domenico Maggiore evvi pur la loro Cappella gentilizia detta della Madonna delle Grajaie, prima posseduta dal famoso Antonello Petrucci, segretario di Ferdinando I d’Aragona, e nel iSglS ceduta, dagli eredi a questa famiglia. Si noti pure che nei i468 essendo morto Rinaldo Bonito figlio di Antonio, la vedova D. Fiore Freccia, sua moglie, trapiantò la sua casaf da Scala in Amalfi con i suoi figli Bartolomeo, Angelo e Paolo. Bonito. Altro ramo di questa casa anteriormente sotto i re Angioini passò da Scala in Sicilia, e do-ve divennero signori ài Girgenti e di Agrigento, donde poi nacque Ludovico, cardinale del titolo di s. Ma-ria in Trastet^ere, dottore in ambe le leggi. Costui nel i383 ebbe da Urbano VI alle calde raccomandazioni di Manfredi Chiaromonte, regio ammiraglio, il pallio per la chiesa di Palermo, che governò per nove anni, e che poi lasciò nel iSgi. Fu spedito verso il i4o5 da Innocenzio VII per legato al re di Napoli Ladislao Indi nel 1 4o8 da Gregorio XII fu insignito della sacra porpora. Finalmente trovandosi in Rimini appo il mentovato papa Gregorio, fu costretto di portarsi al concilio generale di Costanza, per estinguere lo scisma e sostenere sulla cattedra di Pietro un legittimo capo visibile 5 ma sorpreso da gra’ve febbre’ ivi cessò di vivere àW3 ’setteo^rb 14^^ ) ® con solenne pompa fu tiimtliaiO’iilelM chiesa, di s...Eraficesco di Rimini (i). Tuttafiata gF illustri suoi congiunIl». ■•■ *ii (i^ Questa superba chiesa ricca di mofouiiieu^ti di stalif^,.e/ii tiessi ai * *"