Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/329

3o7 tici, al cui jGanco sinistro trovavasi il campanile. Per tre porte si entrava nella chiesa, ed in quella di mezzo eranvi posti come custodi due leoni di marmo con due colonnette ove risplendevano gli stemmi della prelodata famiglia. La forma di questa chiesa era a croce greca y quadrilunga, divisa in tre ali sopra maravigliose colonne di marmo, con elegantissimi capitelli. Quattro cappelle racchia?* devansi in essa, tutte superbamente decorate di marmi, di colonne, di musaici, di ornati ec., ed una di que-* ste posta vicino alF entrata e sporgente alquanto in fuori del muro maestro, racchiudeva più sepolcri de^ nobili di questa famiglia in abito di militi (i). ]Nel muro delr ala destra vedevasi effigiato sul marmoreo sepolcro Matteo d’^AfflittO’ il più antico di tal nome e fondatore della Chiesa con iscrizione in versi leonini sul gusto di que’tempi: MATTHEVS EREXIT SECRETVS, QVI REQVIESCrr HANC AEDEM STÀSIJ SIC IN HONOREM PIJ CVJVS IN HOC PVLCRO REQVIESCVNT OSSA SEPVLGRO ET QVOD SALVBT EVM QVESO ROGATE DBVM. (i) Nella chiesa del Salvadore d’Atrani vcdesi una gran lapide sepolcrale trasportata dalla summentovata chiesa coll’eifigie di una gentildonna della famiglia Freccia di Ravello, maritata a Bernardo d’Afflitto; leggesi nel contorno la seguente iscrizione in caratteri barbari-angioini: Hic jacet coìjfus nohilis mulieris D. Clementiae Fricie uxoris n<h bìUs viri Bernardi de Affiicto’^ obiit Neapoli an. domini i3i3 mens» lumi, I. Indit j et dictus vir suus eam portare ficit Scalen^ et pònere in praesenti Cappella sua B. Catharinne, cujus anima requiescat in pace. Amen,