Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/32

d6 Jime. -^ D viaggiatore litoerca invailo oggi gii avaikxi ddfai ptittàeva magnificenxa. •. Ktttic pauim vik teliqliias, vis oomitia «erTans, Obruitar {iroprìis oon agaosoenda twakl (i). Nulla ci rimane al giorno d’oggi della nostra antica Amalfi^ non una traccia delia sua gloria primiera *, il suo fitfto,, la sua potenza ) il suo orgoglio scomparvero co’ suoi mpnumentL «Tutto si deteriora, tutto cangia: l’universo» è una scena mobile che i^on offre che una serie con«tinuata di vicissitudini e di traslazioni^ Sbocciare, ere)i acere, decrescere. e perire è un andamento comune a )» tutti gli esseri, e la natura variata in tutto il rima» 9ente è almeno uniforme in quest’ordine.» Divino Rousael tu cod esclamavi quando eri assorto nella contemplatioae dell’universo (a)! Dove sono più i marmorei sedili per le assemblee dei Senatori, le cui proprie e savie leggi venivano adottate da diverse contrade d’Italia con la famosa Tuvola Amalfitana? Dov’è il popolo che quivi con calde premure attendeva delle leggi T oracolo? Le grosse e forti mura, gl’immensi arsenali e le innumerevoli galee che ne covrivano il mare? L’este90 traffico che innalzato avea al più alto punto di ricchezze? Le celebri e divulgate monete sotto il nome di soldi e tari Amalfitani?.... Tutto spari! La notte de’ secoli ricondusse la pace in questo luogo, nella stessa guisa che il silenzio della sera succede allo strepito (l) Actii Siùc«ri Satmaxarii de (^artu VirgiÉìé lik 2. ▼. Ile. (3) Roussel sistema fisico e morale deil’uomo e delU donna j traduz. di S. T. pag. 93.