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287 Il schiomo di primavera e di autunno in questi luo- ghi è molto ameno , ed i nobili amalfitani un tempo còu predilezione quivi tras porta vansi per godervi la dolce aura campestre. I disagi che s' incontrano in percorrere questi casali atteso le rampicanti salite e pietre de' tortuosi, sentieri, vengono in tutto compensati da' tanti singolari punti di veduta che incantano. Un orizonte lucidissimo , ed un aria che alleggerisce e vivifica le membra più tor- pide ^ circondato sempre da una vegetazione ga ja e riden- te; qui case isolate in mezzo a boschetti e vigneti fatti a scaglioni, che comunicano insieme fra il laberinto di mille serpeggianti sentieri ^ là in piccola distanza un vec- chio e sdruscito castello che tuttora ricorda le straniere Irruzioni , la violenza , i saccheggi e la prepotenza dei baroni 5 altrove rivi purissimi d' acqua che scendono daltó alture e vi portano la salute, J' energìa e la freschezza ; lai vista del mare sottoposto sparso qua e là di barche pe- scherecce , e di navigli mercantili che ne traghettano le mercanzie , destano in un cuore sensibile e filosofico delle meditazioni e grate idee. I naturali di Poggei^òla hanno un dialetto ed una foggia di vestire che li caratte- rizza e li distingue. Vivono col lavorare i terreni e col- le manifatture di chioderia d' ogni forma e dimensione. Le donne prendono parte al travaglio di comune con gli uomini , che sono vivaci , scaltri, laboriosi , vendicativi e pieni di coraggio. Evvi una chiesa parrocchiale scat- to il titolo di s. Marina , mal propria e negletta; Sul- r entrata trovasi una semplice urna cineraria invertita per uso deir acqua santa e con iscrizione , IVLIA. DIOCIFA. GRATI. Altra chiesa dedicata alla Madonna della Grazia rimane in sulla piazza , fabbricata nel iSi^ dai naturali di Pog- gerola.