Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/306

286 promoBtorio di Capo dt Orso ivi il belf orizzonte collo spettacolo d'immenso mare, la lunga gic^aja di monti X un r altro accavallati e coperti di verzura , forniscono allo spettatore un quadro brillante e magnifico. Costeg- giando lungo il littorale si veggono nelle alture di pas- so in passo alcune torri de' bassi tempi destinate a se- gnalare i corsari barbareschi , come veggonsi da per tut* ti gli altri luoghi marittimi del Regno , &tte costruire dair imperador Carlo V. alle insinuazioni del viceré D. Pietro di Toledo , in tempo che il sultano Suleiman II. con poderosa armata tentava infestare i luoghi del Tir- reno (i). I militi e castellani venivano stipendiati dalle rispettive città per la guarnigione e mantenimento di esse torri. In qualche sbarco di corsaro turco esse te- nevano avvisati i paesani onde salvarsi dall^ imminente mina , se di notte con segnali di fuoco , e se di giorno con guardie a piedi. Questo panico timore contribuì sommamente a far espatriare molti cittadini da questi luoghi conferendosi in Napoli (a). Sul pendio di questi monti e colline giacciono e s'af- facciano sul mare in pittoresca forma de' disseminati vil- laggi , che quasi gli uni cogli altri si avvicinano. I villaggi o casali d'Amalfi sono cinque Pogerola , Pasti- na , Lone^ Yettica minore e Tovere : luoghi in cui la natura ha voluto pareggiare la bontà del clima e la ri- dente loro situazione , alla poco acconcia produzione de' terreni , che sono generalmente leggieri , scoscesi e petro- si tuttavia producono eccellenti frutti ed i loro vini laXiìd sono assai per la Costa accreditati. (i) GiaDDone ist. civile del regno io. 9. lib. 32 pag. ^ ediz. dei classici Italiani. (a) Giannone loc. cit.