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269 una scrillura storico-legale concernente la vendita ed in- feudazione dello stito d* Amalfi. La causa fu da lui con entusiamo e con fondate ragioni sostenuta , ed in esse , spargendo molto lume sull' origine , e magnificen7.a di questi luoghi , evocò dal seno dell' antichità le più bel- le e grate memorie. Tale atto di difesa fu riprodotto da Michelangelo Gizzio nelle sue osservazioni ad Ettore Ca- pece Latro (i).— Alessandro suo figliuolo niente inferiore a^ talenti del padre divenne Giudice di Vicaria ed av- vocato del real Patrimonio. Ottavio Bonito nobile ed illustre patrizio amalfitano fu figlio di Giulio e di Camilla d' Alagno. Destinato al mi- nistero dt»gli altari , si fece ben presto distinguere per la sua rara prudenza e virtù; Occupò dapprima la dignità dell' arcidiaconato , jus- padronato di sua famiglia, e quindi quella di vicario ge«  nerale verso il i4oo. — ^ L'integrità de' suoi costumi lo rendettero tanto caro al suo pastore Angelo Pico , da cedere in suo benefizio lo stesso arcivescovado d' Amalfi; die ricusò con somma modestia ed umiltà. Finalmente a' 20 settembre 1649 P^*'sò ivi agli eterni riposi fra le lagrime ed il lutto universale della sua patria. Troppo lungo riuscirebbe se qui trar volessimo al- la luce la memoria di tanti e tanti cospicui cittadini ri- masti neir oblio de' secoli : tuttavia non possiamo di- spensarci dal volgere un lieve sguardo anche su di qual- che ignobile che d' Amalfi traendo gli umili suoi natali, surse sotto all'oppressione del governo viceregnale a con- ^' ■■ iiiiii.. . .. i.i. ■■■-■i,..» I, II. .11, I...I ..111 I- — . (i) X- Jtlich. Gizzii in obseryat. ad dccia. Hecioris Capycii Latro.