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267 cessione presso le monache della SS. TrihiCà d’Amalfi (i). Costui impetrò ed ottenne dal re Ferrante nel 1487 l’ufficio di tener V intera Città di Napoli netta dalle immondizie, riscuotendo poi su’ trasgressori delle rispettive case e quartieri una pena pecuniaria, come sta sanzionato nelle due Prammatiche sotto la rubrica De salubritaU aerìs. Tale multa poi veniva applicata alla riparazione delle strade; ma poiché, soggiunge il Summonte (a) U buoni ordini im^entati per pubblico beneficio, in progresso di tempo si applicano al particolare, si legge 9 che questo mfficiofu impegnato, ed essendo poi il danaro prestato sopra (juello restituito dalla Città di Napoli, Ju da quella detto ufficio da tempo in tempo incomendato agli uomini delle sei Piazze, e anco oggi si chiama V ufJtcio di Pagliaminuto. Di non minor lustro ed antichità è la famiglia à* Ancora d’Amalfi, la ^quale oltre d’aver apparentato colle più cospicue famiglie di Napoli, Barletta e Salerno, troviamo aver occupato ne’ stessi luoghi varie orrevoli cariche. Cosmo e Leone verso il 1200 trovansi insigniti tra le dignità del Rev. Capìtolo d’Amalfi, come si ritrae dall’archivio capitolare. Fra’Paolo figlio di Giovanbattista, per rilevanti servig) resi al re Ferdinando d’Aragona fu dal(1) Ex regist. instrumen. M ooial. SS. Trinit. Amal^b. n.** 667. — Fcrdinandus D.G. Rex. Siciiiae, Hlcrusal. et XJngh. Patcat universis praeseotes liUeras iospecturis praeseatibus et futuris: quod cum bis temporibus decursis per Reverend. Ministrum Terrae Laboris; Nobili viro Nicolao Paleaminuto scribac nostro fideli concessa fuisset certa aqua deiluens ad locum S. Francisci ex vencrab. monusterio S. Mariac doin. de AmaI6a ec. Datum in Castello Novo praed. civilatis Neapolis per Magnificum vicum. loano: Fontani locumtcn. ec. die V. inaij i47^* (2) Summonte voi. 2. t. s. cap. 7.