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258 La nobiltà Amalfitana come legittimo rampollo di grandezza romana, a sentimento di Marino Freccia (i) e Carlo Kaoni (2), meritossi sempre un tributo di ammirazione e di rispetto, non solo per aver dato alF orbe Cattolico r istituzione del sacro militar Ordine Gerosolimitano (3) ma ben ancbe per aver ella prestato immenso ajuto a^Cristiani nelle guerre di Crociata. Un bellissimo riscontro ci si offre negli stemmi delle più nobili fiimiglie d^ Amalfi, cioè della croce bianca in campo nero e rosso, che sono appunto i contrassegni di quella Jleligione, come nelle famiglie ( quivi già spente) Ve Cumto ) Cappasanta, Alagno, Dd Giudice (4) ^^* Un cedile di congrega altra volta richiamava tutti i patrizj Amalfitani a discutere e pronunziare su proprj 9 particolari, come pubblici interessi; e le leggi e consuetudini patrie venivano eseguite con rigorosa osservanza, {fe^comizj o pubbliche adunanze il popolo non era a&tto 99cluso dal suo parere — Allorché Carlo d^Angiò richiamò sotto al puro cielo di Partenope la primaria nobiltà (1} Freccia de subfeud. et de oJQT. mar. admir. n. 6. 16.» Costia 9 quae Amalfia nuncupatur Colonia dieta est Romanorum, et libenter de nobilitate contendit, quia descenditex Patribus Romanorum. (2) Car. M. Raoni. Populus Neapol. pag. ii...» Amalphitanos quoque Alaneos, Bonitos, De Duce, de ludice, et Marramaldos, aliosque plures, et piane illustres familias, ad Patricios Nidi honores ultro receptos; qui nipote ex antiquis Romanorum Patribus descendentes, cnm unoquoque Magnatum potuissent de nobilitate contendere. (3) Sismondi histoire des répnbl. Italien. to. i. pag. 298 e Mais, tandisque la république d’Amalfi cbanceloit en Europe, quelquesiins de ses citoyens, jetoient en Palestine, les fondcmens d’un ordre qui dcToSt h^riter de son pouyoir sur les mers, et rester le dépositaire de la gioire cbevaleresque de l’Europe». (4) De LelUs famigl. nob. part. a. pag. 69.