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i8 tri vollero che una nobile donzella romana voluta fi* gliuola di Marco Marcello Rufo nomata Amalfi, impO’^ sto ne avesse il nome a questa Città da lei abitata (i). Altri e poi altri nondìmanco, e forse con miglior discernimento, rigettando le prime opinioni, ravvisarono l’origine di tal nome in un tribuno de’ soldati sotto Co* stantino passato quivi a soggiornare e che appellavasi Amalfo. Questi sono i delirj degli antiquarj. Ma quel che mena a miglior partito, e che più col vero s accoppia, si è che Amalfi fosse cosi detta in memoria di quella Malpe, Malfa o Melfeto fiume come dicemmo nel promontorio di Palinuro. — Mi confermo vieppiù in siffatta opinione in quanto che a tutti è noto, che qualora una nazione in altro paese si trasportava, conservava per lo più r originalità della sua provenienza, adattando i nomi de’ luoghi abbandonati ai nuovamente occupati ] di che non mancano nell’Italia medesima molti esempj di Greci, di Galli, di Longobardi onde in parte si chiamò Magna Grecia y in altra Gallia e finalmente Longobardia, o Lombardia ec. Quel che poi trascina ad un positivo imbarazzo s’è il ritrovare presso gli scrittori Amalfi sovente confusa con Melfi (2). L’assomiglianza di questi due vocaboli ha talmente avvolta la mente degli storici, che nulla calcolando la gran differenza del sito di queste due Città, alla rinfusa hanno adoperata Tuna per l’altra. Da qual(1) Mazzella pari. II. Provine. Principato Citra. (2) Antica città vescovile nella Basilicata col titolo di Principato, ai gradi 53, a5 di long, e 4^ 1 ^ di lat. Ella vien creduta costantemente fabbricata dal normanno Guglielmo Ferrebac o Bracci odifcrro fratello di Roberto Guiscardo. V. Summontetum. 3. lib. Y. p. 5i6, Antonini la Lucania tom* I»