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178 rentino (1), uomo in tal mestiere non men avveduto che savio, rivedere e riporre in uso, con farle leggere nelle pubbliche scuole di Bologna, donde uscirono il Bulgaro, il Martino, Ugolino della Porta, Accursio e tanti altri che il divino studio delle leggi universalmente propagarono. Accursio, che dopo l’uscita de^ barbari dall^ Italia fu il più versato nello studio di queste, le ridusse, quali al presente si veggono, sotto i nomi di Codici, e di Digesti I che ora comunemente appellansi Pandette Pisana e Fiorentine. Lotario dunque nel restituire le leggi romane, abolì assolutamente le longobarde, che Luca di Penna chiamò asinine ( /ex Longohardorum, lex asinina porcorum, /ex et non lex) (2) *, e cosi andarono spegnendosi a poco a poco gli esperimenti del ferro e del fuoco ^ cessarono le purgazioni volgari j chiamate anche Giuàizj di Dio j introdotte dal barbarismo per attestare ed isperimentare o r innocenza o la reità (3). Le pandette adunque ritrovate in Amalfi, e trasportate in Pisa, furono colà ritenute poco meno di tre aecoU, cioè fin all^ anno i4i4 9 quando surta guerra tra Pisani e (1) Questo giureconsulto per aver il primo illustrato il dritto ciyile colle «ne glose fu ( secondo Tritemio ) denominato Lucerna juris. «^ Mori nel 1190. (a) Non v*è staU alcun altra legge dopo quelle de’ Franchi che gitlato aresse radici più profonde delle longobardiche. Per tutto T XI •ecolo queste leggi formarono il dritto Tigente d’lUlia, continuarono ad essere consultate anche quando aveano già perduto la forza di l^Sgi» «lasciarono radicati molti usi e molte consuetudini che hanno formato il dritto di diverse città d’Italia e del regno di Napoli. (3) Vedi Muratori nella dissert. XXXVIII. delle antichità Italiane.