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i54 cnpati i suoi stati, fulminò contro gP invasori solenni scomuniche (i): queste però non atterrirono i due bellicosi principi, per cui il Papa mosse contro di essi una forte armata, che feceli voltar camino 5 ma non pertanto, pronta occasione suggerì loro di portare V assedio a Benevento ed a Napoli.. Ammalatosi in tale congiuntura il principe Riccardo e rientrato in grazia del papa, fu assoluto dalle censure j e poco tempo dopo mori nel 10^8: fu del pari assoluto il ’ duca Roberto per interposizione del celebre abate Desidèrio y con restituire al papa la città di Benevento, che passò in dominio della s. Sede (i). Molto vantaggiosa divenne pel papa Gregorio la pace qonchiusa con Roberto j per le discordie è turbolenze insorte fra esso ponteGce e T imperator Enrico IV, le quali terminarono in iscismi, guerre e scomuniche. I principi delle contese nacquero su di un pretesto specioso e siugolare. Gregorio dolevasi della venalità t della corruzione introdotta da questo imperatore nelle collazioni de’benefizj agli ecclesiastici pretendendo che il. dritto di collazione a lui si appartenesse come cajK> della chiesa, e che non dovesse V imperadore inge* rirsi sull’autorità spirituale, ma attenersi soltanto ne’li* ìniti della giurisdizione civile. Enrico, perseverantemente si rifiutò di rinunziare a tale diritto d’investitura, costantemente goduto da’ suoi predecessori, ciò che ri^ chiamò su di lui gli anatemi della chiesa. Non pertanto, (1) Baron, in fine lib. I^pist. Grcgorii VJI. «Celcbravit Syjaodnm Romac, in qua cxcomunicavit Robcrtum Guiscardiim Duccm Ai»uliae, Calabriac et Siciliae cum omnibus fauloribiis cjus». (j) Cardinal, de Aragou. in vit. Grcgorii VII. /