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i5o lo cessò anche egli di vivere quattro anni dopo ^ cioè al 10^3; nel quale tempo essendo riuscito al prode Guiscardo impadi’onirsi deirAmalfitano ducato, Giovanni IV. fu costretto ritirarsi in Napoli. Il Greca impero vide un alti*a volta sottrarsi dalla sua dipendenza questo ducato e mettersi sotto la dominazione de’ Principi di Salerno. L’atroce morte del principe Guaimario IV. apprestatagli nel xo52 dagli Amalfitani, produsse tant’odio e ran-* core in Gisulfo suo figliuolo e successore, che li prese aspramente a malmenare, con balzelli e con vessazioni. Gli Amalfitani dovendo per ì loro lunghi viaggi d’Oriente spesso toccare le marine della Puglia ^ allora in possesso del Duca Roberto Guiscardo, cercavano sempre mantenersi nella sua protezione^ ma ciò irritava più che mai lo sdegno di Gisulfo. Il Cronista Mala terra (1) diversamente ne adduce il motivo del disturbo, dicendo, che il Duca Guiscardo avendo tentato invadere i dominj del principato di Gisulfo, costui prese a maltrattare i suoi aderenti. Per tali atti di violenza essi ricorsero al detto suo cognato Roberto Guiscardo (2) duca di Puglia, affin di far (1) Gaufìrid. Maìaterra lib. 3. e. a. Gisulphus omnes maritimos firies a Salerno usque ad portum, qui Fici dicitur, Arecumquc, et Sanctam Eufemiam, partem a Guiscardo dietim pervadi audiens, ver•US Ducem inimicitias injecit 9 omnesque ci adhaereutes, quos capere poterat, contumeliis delurpabat.=Goffredo Maiaterra di nazione Normanno y scrisse per ordine del Conte Ruggiero la storia della Sicilia e la condusse fin all’anno 1099. Qì) li Guiscardo ebbe due mogli; dalla prima chiamata Alberada ebbe soltanto Boemondo cbe fu principe di Taranto e di Antiochia ^ ma poi ripudiata costei per scrupolo di parentela, sposò Sigilgaita sorella di Gisulfo II. donna d’imparegiabili costumi e di virile ingegno, da cui n’ebbe il duca Ruggieri, Roberto e Guidone con cinque figliuole (Chrou. Amalpbit. e. 3o). Sigilgaita mori verso il 1093 in Salerno, dove fu onorevolmente sepolta.