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i4o aprile iS3o. il generoso Carlo V. donò loro risola Ai Malta e di Gozo in feudo perpetuo, nobile, libero e fran* co che si obbligarono di riceverlo in vassallagio dalla corema di Sicilia, e di presentare in ogni anno un falcone nel di lìitti i Santi a quel viceré in segno di ricognizione feudale (i). A cagione di queste loro varie residenze sono stati detti prima Caviglieri di s* Giovanni Grerosolimitano 9 poi di Rodi, e in fine di Malta, che questi guerrieri del cristianesimo hanno con sommo valore difesa dalle scorrerie de^ Turchi. Tali furono i tenui principi di siffiitto ordine cavalleresco j cotanto celebre nella cristianità, dovuto gloriosamente alla pietà degli Amalfitani presso di cui tale stemma rifulge; e a buon dritto cantò il Panormita^ Amalphis, FexMum Solymis, miUtiaeiiue typum* Dopo questa didascalica digressione, ritorniamo al nostro primiero divisamento. — Essendo fin dal ioa6 trapassato il doge Sergio V. dopo 25 anni di governo 9 lasciò nel posto il suo figliuolo Giovanni III, che vi as(1) Quel che poi contribui a rendere sommamente ricco quest’Or* dine si fu lo spoglio ed abolizione fatta da’ Pontefici e Sovrani cattolici di molti diversi ordini aboliti, come del s. Sepolcro net ii$79 de* Templari nel i3ii, e s. Lazaro 1490* i cui beui vennero assegnali a’ Cavalieri Maltesi; quantunque tali soppressioni non avessero avuto luogo in Francia. È da sapersi ancora 9 che quest’ordine nel più florido tempo possedeva veni’ otto mila case o commendatorie, le quali con gli annessovi poderi lo posero in istato di mantenere una [orza regolare di truppe terrestri ed un armala navale.