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i37 s. Maria della Z^^i/ia, che donogli alcuni dominj dalai posseduti in Francia. Altre persone dappoi avendo imitata la liberalità di questo Duca, accrebbero talmente le rendite dello spedale, cbe Gerardo il quale ne avea Famministrazione, giudicò unitamente co^ frati spedalieri esser conveniente separarsi dal Monistero della Latina e formare una società a parte sotto la protezione jcd in ohore di s. Giovambattista: ciò fu la cagione cbe {Ussero indi chiamati Spedalieri di s. Giovanni. Raimondo del Poggio, nativo del Delfinato, succeduto immediatamente a Gerardo, fu il primo che anumesse il titolo di Gran Maestro dell’Ordine (abbenchè altri vogliono innanzi di lui Brocardo Regger ). Egli si sottoscriveva: Raymundus servus pauperum Christi 9 et HospìtaUs Hierusalem custos. Raimondo confermò ai Spedalieri una regola con cui obbligoUi a fare i tre solenni voti di Povertà, Castità ed Ubbidienza essa fa approvatala pi*ima volta da Callisto it. nel 11 20 (i), e confermata poi dai Sommi Pontefici Onorio II, Innooenzio U, Eugenio III, Lucio III, Clemente III, Innoc«nzio III, Bonifacio YIII, ec. Sotto al governo di Raimondo, i Spedalieri presero la croce bianca ottagoDa sopra V abito nero. Raimondo del Poggio vedendo che V entrate dello spedale sopravanzavano al mantenimento de* poveri pellegrini ed infermi, stimò impiegarne quegli avanzi in sussidio della guerra contro Maomettani, che negavano )i al Peregrìn devoto,» D’adorar la gran Tomba e sciorre.il voto (i). (1) Altri TOglioDo prima da Gelasio II. nel 1118. (i) Tasso Gfiusal. liberata Cant. I. st. a3.