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i35 gai spedale ebbe la sua cappella quella degli uomini consagrata sotto V iuvocazione di s. Maria detta del^ la Latina per distinguerla dalle altre chiese dove si celebrava secondo il rito de^ Greci; e quella delle donne dedicata in onor di s. Maria Maddalena. Tra^ pellegrini divoti cbe colà trasportavansi, molli pieni di zelo e di carità rinunziavano al ritorno nelle loro patrie, e si dedicavano in que^ sacri chiostri al ser?ìzio de^ poveri e de^ pellegrini infermi. I monaci Gissi^ nesi come i primi a trasportarvisi governavano qnella ciba santa, e ne celebravano i divini uffizj (i). Il cristiano cattolico ivi era ricevuto ed alimentato senza distinzione di nascita o di nazione. Quivi si rivestivano quei cbe nel viaggio erano stati spogliati da* masnadieri. GF infermi erano trattati con somma cura, ed ogni sorta di mendico trovava nella carità degli Spedalieri una nnova specie.di pietà e misericordia. — Non avendo nei primi tempi que’ due cenobj né rendite, né possessioni, ebbero dal generoso cuore de’ mercatanti Amalfitani cbe nella Soria ed in Italia trafficavano, delle larghe elemosine, che raccoglievansi, ed in ogni anno inviava nsi in Teirra Santa, sollevando cosi i bisogni de* malati e de* pellegrini. Questo sacro deposito della carità de* fedeli li rimetteva nelle mani del Priore o Rettore. — Gheraldo, o Gerardo soprannomato Tom di cui fassi menzione in un diploma del 1099 (2) vien da tutti riconosciuto come Priore ed istitutore dell’Ordine de* Spedalieri. Tale lo dichiararono i sommi pontefici Pasquale U. e Callisto U., dalle bolle de* quali apparisce ancora, che (1) Habillon anoal. ord. s. Ben^icti lo. 3. p. (^ai. (3) V. Godici DiplouiAlico del Sacro Milit. ord. Gerotolim.