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i35 portarono colà, ed uniti a ndòlti de* nostri batterò* no si valorosamente i Mori, cHe obbligaronli a ritornare in Sicilia. De* Normanni alcuni si fermarono presso il principe GuaiferiO) ed altri con abito da pellegrino andarono per inchinarsi alla grotta di s. Michele al Gargano (i Il famoso Melo di sangue longobardo 9 che dimorava in Bari, incitò buona porzione di quella fresca e nerboruta gente a tc^liere con esso lui queste contrade dalle mani de* Greci (2); e già in tre fatti d* arme rimasero essi vincitori. U Catapano Basilio spedito in Italia dette una sconfitta alPesercito di Melo in Canne, ma la vittoria gli costò molto cara. Melo preso dalla disperazione raccomandò i pochi Normanni che gli restarono ai principi di Salerno e di Capua, e volò in Germania a chiedere soccorso ali* imperadore Enrico, dove dopo di essere stato creato Duca di Puglia se né mori. (1)’ U monte Gargano divenne celebre per V apparizione dell’Ar^ cangelo a. Michele. I Pellegrini dalla Grecia e dall’Italia affollayansi a TeiieraiF«quel luogo. L’imperadore Ottone III. nel 1001. ad in* •inuazione di s. Romualdo vi si conferì a piedi nudi (*), 1 Principi Beneventani professavano una divozione particolare a quel santuario, e facevano a gara per arricchirlo. Tra i patti del Capitulare di Radelcbì (Capitttl. Radelchisi art. Vili. ) con Siconolfo evvi quello di lasciar libero passaggio a’ sudditi che colà si trasferissero. GÌ’ Impc radori Greci mossi da’ miracoli che vi si opravano, onorarono quel tempio con preziosi doni. Zenone vi mandò le porte di bronzo, ed Eraclio, fra gli altri ricchi donativi, vi mandò la tua statua. (1^ Gugl. Pugliese de rer. Normann. lib. I. O V. BttccUoui aDn&l. Benedictini in an. 995. Uf belli Hai. Sacri to. 7. iu arcbiei*. Sipooliii.