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137 tenti del dominio del doge Mansone > ed anche perchè continue gare tra essi e gli Amalfitani regnavano, lo discacciarono rimpiazzandovi Giovanni figlio di Lam^ berto, de^ duchi di Spoleti, il quale vi associò prima Guidone ( morto cinque anni dopo ) e poi Guaimario III. altro suo figliuolo, col quale regnò fino al 999. epoca in cui mori. L^ istoria del yiii ix e x secolo altro non ricorda che crudeli perfidie, tradimenti 9 suppliej e sanguinose con* tese, cosi fra principi di Salerno j di Gapua e di Be^ nevento che cercavano sempre occupare gli.stalì altrui; come tra loro figli e congiunti, chVa vendo ottenuto da que^ principi stessi al<;une- proprie signorie, erano con-» tinuamente agitati dal de^o di dominare, e da inestinguibili odj ed atroci vendette^. Il governo di Mansone fu segnalato non meno |ier>le sue gloriose vicende, che per la pietà verso il divino culto* Le gare fra questi e 1 principe di Salerno Io mossero alF impegno di far dichiarare nel 987. metropoli la nostra patria ^ tre anni dopo innalzata quella di Salerno (come ricordammo nel cap. 11. p. 3i.). Egli fece erigere a proprie spese il monastero di s. Lorenzo del piano 9 di monache benedettine; sopraddotandolo di rendite, come pure la chiesa di s. Maria Maggiore, siccome ci ricorda oggigiorno il suo nome scolpito nei due capitelli delle colonne in suir entrata della chiesa: MANSO DIJX ET PATRITIUS FIERI JUSSIT In tutto il tempo del suo governo mostrossi il nostro Patrizio Mansone, generoso, benefico, e tutto intento a proccurare il bene della repubblica 5 e se talvolta non avesse incorso in qualche fatto di tirannia e dispotismo, egli non avrebbe al certo incontrato T in