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191 loro patrie (i). E cosa veraftneìite ridicola e compassioneyole il vedere cbe mentre le Signorie di Gipna, di Be«neyento, di Salerno ec. venivano continuatamente molestate da^ Saraceni, stavansene i loro principi neghittosi, e qnasi indifferenti ed invece di combatterli, esercitarsi fra di essi in aspre ed ostinate guerre. Di Mastalo niente altro ci rimane a sapere, se non d’aver circa Fan. 940 di grosso presidio munito il castello detto Pino per difendere la terra di Gragnano ed il Casale di Piemonte alla sua ducea pertinenti (a). Nel an. 949 troviamo succedere al suo posto T altro suo figliuolo Mastaio n. fratello di Giovanni, e nipote del Duca Mansone Fusolo 9 il quale si associò nel governo Androsa sua madre — Mastalo ed altri dogi trovansi distinti coi titoli di Seniore, Glorioso, o Gloriosissimo^ che usuali rincontransi nelle pergamene di que^ tempi, e singolarmente in quelle dell’epoca de^ nostri Dogi. 11 eh. Muratori (3) avverte che dalla voce Senior venne poi nell’Italiana lingua quella di signore, e dalF altra Patronus quella di padrone 9 e che i vassalli chiama(1) Landulfus Athenulfi fra ter inito foedere cnm Toanne Neapolitaso Duce huj asmodi convenere, ut totis virìbus Salernitanum Frincipatam inyaderent. Gisulfum ejus Civita tis Prlncipem adolescentem nihili facientes conscripto Capnanorum, et Neapolitanorum exercitu Salemam castra moyernnt; at Gisulfus adiuvante * Mastalo Amalphitaoorum Cernite praelio se, suosque committens, Capqanos, Neapolitanos, et Beneventanos terga vertere coegit in ao. 946. Chron. Cassia, lib. a. cap. 30. (a) Questo antichissimo castello si vuole ricostrutto sotto i re Aragonesi al pari di tanti altri del nostro regno ma (>ggi appena ne conserva le vestigie. (3) Muratori dissert. XI. aatiquit. maed. aevi to. I. pag, 584*