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/ ii6» pallj ritornò al suo campo, dopò compiuta vittoria-^ )) Non per tanto i Saraceni cessarono poi di far delle» scorrerie intorno Napoli, in modo che dovettero i» Napolitani star sempre colle armi alla mano». Fin qui il surriferito Cronista. La cronaca Cassinese (i) non riporta tali minute circostanze, ma solo ci serba memoria del luogo vicino Trajetto detto Setra in dove si combattette. Scipione Mazzella scrisse che i Saraceni discacciati dal Garigliano passarono al soggiorno di iVbcera 9 per cui prese F epiteto Jc’Pagani: opinione per altro poco abbracciata. — Altri Saraceni che dall’Affrica e Sicilia erano venuti in soccorso della loro gente, atterriti alla nuova della sconfitta ricevuta lungo il Garigliano, si ricovrarono in Puglia nel monte Gargano; in dove costruitisi una forte rocca incominciarono a molestare i Incubi di questa provincia, e tra gli altri posero a sacco ed a fuoco la città di Benevento. Dalla cronaca del monaco Arnolfo (2) sappiamo eziandio che in questi tempi altre scliiere di Saraceni dalla Sicilia approdati a Reggio con poderosa armata strinsero questa città, ponendovi a morte molti cittadini* Quegli abitanti caduti in estrema costernazione e pallore implorarono fervidamente ajuto e protezione dagli Amalfitani e Greci. Questi accolsero di buon grado le loro istanze y e riu(1) Chron. Casa. lib. I. e. 53. Interea praefatus Àtcnulfus una cum Gregorio Neapolitano et Amalphitanis non parvo exereitu coacto, Gariolanuin contra Saracenoa, profeclua cat; conalrucloqne ex navibus ponte juxta Trajectum io loco qui Setra dicitur, tranaìeas oppugna-» bat eoa ec. (a) Arnolfo, aforico milanese, cominciò la sua cronaca Yerao qirtat* epoca (in al I076«