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io8 nica contro il vescovo Attanasio eà i Napoletani. Il veM>vo atterrito dalF anatema inviò al pontefice per l^ato Pietro suo diacono, per essere ricomunicato ma Giovanni vedutosi più volte da lui ingannato giudicò conveniente di non prestargli più fede alcuna. Attanasio indispettito chiamò dalla Sicilia Sicaimo Re, o Duce dei Mori 9 e Dio sa qitanti mali ebbero a soffrirne le nostre contrade. Monte Gisino fu preso da quegl’infedeli, che si erano ritirati nel Garigliano, e vicino T altare di san Blartino cadde vittima il celebre e santo Abbate Bertario (i). Altra scomunica fu pur anche fulminata a^ a4 ^^^ bre contro gli Amalfitani, contro il vescovo Pietro ^ ed il loro prefetto Pulcari, capi della lega (a). Lo stesso sa* rebbe avvenuto a^ Salernitani ed a Guaiferio loro principe, se atterriti dagli anatemi non si fossero distaccati dair alleanza. Le baioni e le guerre intestine di que’ tempi avevano talmente sconvolti i principati di Benevento, di Salerno e di Gipua, da non potersi sperare e promettere veruna tranquillità — In mezzo al barbarismo ed alle tenebre la scìbile in allora consisteva nello stendere cronache; i di cui autori, tutti monaci, interessati erano a divulgarle^ Talune di queste non si possono leggere senza nausea r idioma latino in esse usato è talmente barbaro ch& appena trovansi le antiche desinenze: tuttavia i fatti e gli avvenimenti ci vengono dettati e disvelati con schiettezza e semplicità, e senza passione o parzialità alcuna. mmm^t (0 V. SeriesAbb. Cassinens. in Bertbaria.-y. Chvoa. Gavcnse in «n. ^3. indit. i. (3) Epist. 2:», Jo. Vin.