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102 salernitani vennero soccorsi dagli amalfitani, beneventani e napoletani. Né lascia di rapportare lo stesso Anonimo un curioso aneddoto successo in persona dello stesso principe Gnaiferio (i). Nel mentre costui uà giorno uscfndo dal bagno si ritirava al suo palazzo ^ trova un arabo che gli domanda in dono il ricco berretto che lo oopre. Da mibi j obsecro j tegmcntum, ifuod im capìu tuo gens. Il principe graziosamente glielo. regala. L* arabo non molto dopo si conferi in Aifrica, in. dove trovò gran preparativo di flotta, diretta per T assedio di Salerno grato e memore di quel dono ricevuto cercò in A critica circostanza rendere a Guaifero un importante servigio. Trova un mercadante amalfitano (fra i molti colà stanziati con salvo-condotto ) chiamato Fluro, e con calde premure lo sollecita di subito partire per i nostri luoghi e di fare avvisato il principe di fortificare con aite mura il paese dalla parte del mare, e d’innalzare parimenti due alte torri, ne’ siti più pericolosi: infine che stesse in guardia, poiché quelP armata che vedeva in apparecchio era destinata contro Salerno j soggiungendogli in pruova, che tali consigli venivano dettati per sua sicurezza da quell’arabo a cui egli un giorno donato avea il suo cappello. II mercadante preso dalla veracità de’ suoi detti si portò in Amalfi, e da questa in Salerno a far presente da parte dell’arabo, quanto conosciuto avea: Guaiferio ne profittò é tutto pose in opera per apparecchiarsi alla difesa. Xi’entamila saraceni in fatti dopo qualche tempo vennero in Salerno e vi posero l’assedio che durò circa tre(i] Ànonym. Salcrn. cap. ii8, iigscgu.