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97 |iassò gran tempo che Sicone ritornando al legittimo stato, nel mentre trattenevasi in dpua, per opera di A«demario fu fiitto di notte tempo ammazzare. Forse a taluno parranno non degni di memorie questi avvenimenti e gli altri a dirsi ma a noi tocca istoriarli quali ci s^ affacciano ne^ secoli del medio evo, epoca di misfiitti, di tirannie di vessazioni, e di comandi atroci 3 e spesso ripeterne dobbiamo le cagioni uniformi. Ritornando sul nostro camino diremo, che i Saraceni in tanU sconcerti e dissi^nzioni vedendo avvolti i principati di Benevento, di Salerno e di Capua, $ accin^ fero viemaggiormente a molestare i loro dominj; finché i Beneventani avvedutisi del loro danno ed errore, implorarono di nuovo il soccorso dell’imperador Ludovico, il quale dirizzando il suo esercito verso Bari, pienamente sconfisse i Saraceni colla prigionia di Seodam loro re, e di là spinse le sue vittoriose armi fino a Taranto j donde dopo stretto assedio discacdoUi, ma non tardò molto che gF insolenti Affricani dopo fatali scorrerie piombarono di bel nuovo in Bari (i). Ludovico poi dopo aver visitato Montecasino, assediata Capua ) e dopo essere stato ricevuto da sovi*ano in Salerno ) in Amalfi ed in Pozzuoli, (2) pieno di trionfi ritornossene in Benevento. — Si noli ancora che Ludovico in tanta prosperità di fortuna pretese esercitar la sua sovranità tanto sopra i Napoletani che sugli Amalfitani, mettendoli sotto la sua protezione — Difatti in tali tempi vedremo quell’Augusto servirsi della flotta amalfita(1) Anonym. Saletn. e. 77. 78. (9)IgnoU Cas&iiieo:». hìM, cap. 7.;4pud Frane. M. PraliiU to. 1. 7