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93 dopo tre anni e propriamente nel 849 ^i^i^in^^^ dalla speranza delia preda, s’incaminarono in maggior numero alla volta di Roma per saccheggiarla. La fama che divulgò i loro dis^ni, se sparse il terrore e la costernazione nel cuore de* Romani e specialmente nel sommo pontefice Leone IV. allora regnante, mosse gli Amalfitani 9 i Napoletani ed i Gaetani a soccorrere la capitale del Cristianesimo contro Torde di questi infedeli (i). Allestite le loro navi, sotto la scorta del giovanetto • Cesario partono ed entrano nel porto di Ostia pria delr arrivo de* barbari. In Roma però non si sapeva, se erano essi amici o nemici ^ ma conosciuti, il pontefice reoossi in Ostia, e nella messa che celebrò nella chiesa di 8. Aurea, dispensò colle sue proprie mani a tanti prodi campioni il pane eucaristico, onde fortificati con questo cibo celeste avessero potuto più coraggiosamente pugnar per la fede (2). Le tre flotte combinate nel susseguente giorno sciogliendo le vele dal porto, andarono in cerca de’ nemici, i quali, al riferir d* Anastasio Bibliotecario (3) nel attaccarsi la zufia, furono per Divino comando le loro navi sbalzate alla rinfusa nel porto stesso di Ostia da una spaventevole bufera, rimanendovi essi miseramente trucidati e catturati. — La fermezza di animo e le provvide disposizioni usate dal papa Leone nel difendere Roma gli acquistarono la più luminosa ce(i) Ciacconii Vit. Pontif. et Card. to. 1. pag. 614. (a) «Atque universi ex illius manibus Communionem sumpseriint 9 Cosi Anastasio Bibliotecario nella vita di Leone IV. -Y. Rinaldi annali eccles. voi. a. pag. 38i.-Bucelin. annal. Benpdict. aD.849* (3) Loc. cit. an«849. ind. XH.